Insegne / Insignia

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Le insegne dell’esercito romano hanno una fondamentale importanza nella sua organizzazione dal momento che non rappresentano solamente l’emblema fisico e psicologico delle unità e delle loro componenti, ma sono anche un mezzo fondamentale per la trasmissione visiva di ordini alle truppe.

I segnali acustici, il principale mezzo di trasmissione degli ordini nell’esercito romano, venivano usati per trasmettere i comandi sia ai singoli soldati, attraverso il suono della tuba, che alle insegne, con il suono del corno e della bucina; queste, di conseguenza, traducevano immediatamente il segnale ricevuto in movimenti peculiari ai fini della manovra dei reparti, cosa che doveva risultare molto utile ai fini della trasmissioni degli ordini all’interno del frastuono e della concitazione di una battaglia.

L’importanza psicologica del culto delle insegne era molto rilevante: a queste venivano tributati onori e cerimonie particolari, il loro abbandono o la loro perdita sul campo di battaglia, specialmente dell’aquila legionaria, venivano considerati come atti altamente disonorevoli e severamente puniti.

Le insegne erano principalmente di tre tipi: l’aquila i signa e i vexilla. L’aquila d’oro e ad ali spiegate era l’emblema esclusivo della legione ed era piazzata in cima a un’asta (nuda o ornata con dei signa), e poggiante, in genere, sopra un parallelepipedo o su un emblema di fulmine. I signa erano invece di differente tipo, ma tutti riconducibili al modello di un’asta lungo la quale erano sovrapposti differenti elementi, quali paterae tondeggianti poste verticalmente, coronae, crescenti lunari, imagines divine o imperiali, tratti trasversali nudi o elaborati o targhe rettangolari. Tali elementi sono variamente intercalati lungo la metà superiore dell’asta, lasciando la parte inferiore libera per la presa e il movimento dei segnali di manovra. All’apice si trovava l’emblema di reparto che poteva essere costituito da una mano aperta o a dita serrate, che rappresentava il manipulus, o da una corona con punta di lancia e/o un piccolo scudo, che era l’emblema della coorte. Il terzo tipo di insegne era rappresentato dai vexilla, stendardi di tessuto appesi a un tratto trasversale posto in cima a un’asta. Generalmente sono ritenuti peculiari dei reparti di cavalleria, tuttavia è noto che fossero annoverati anche tra le insegne delle coorti della fanteria ausiliaria e, forse, delle centurie legionarie. Il vexillum è inoltre il tipico emblema dei distaccamenti di pretoriani, legionari e ausiliari.

Per quanto riguarda i corpi di ausiliari le insegne che portavano in battaglia erano di tipo differente dal momento che sia la cavalleria che la fanteria annoveravano insegne con animali emblematici delle singole unità, raffigurati e portati in cima ad aste. Altri emblemi minori che li caratterizzavano, usati spesso anche dai legionari, sono le immagini degli imperatori o divinità tutelari del reparto, che erano portati dall’imaginifer.

640px-Roman_StandardsEsempi di insegne romane / Examples of roman insignia

 

The insignia of the Roman army have a fundamental importance: they represent the physical and psychological emblem of their components and also an essential mean for the visual transmission of orders to the troops.

The psychological importance of the cult of the insignia was very important, their loss on the battlefield, especially legionary eagle, were regarded as highly dishonorable acts and severely punished.

The signs were mainly of three types: the eagle, signa and vexilla. The golden eagle with spread wings was the exclusive emblem of the legion and was placed on top of a pole. The signa were different kind, but all related to the model of a rod along which were superimposed different elements, such as paterae placed vertically, coronae; on the top was the emblem of the department that could be made ​​from an open hand or clenched fingers. The vexilla were banners of tissue hanging from a transverse portion at the top of a pole. They are generally considered to be peculiar to the cavalry, however it is known that they were numbered among the signs of the auxiliary cohorts; they were also the typical emblem of the Praetorian Guard.

Other minor emblems, often used by the legionaries, were the images of the Emperors or tutelary deities of the department, which were brought by imaginifer.

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